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8 marzo 2018. Giornata Internazionale della donna

L’8 marzo per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono ancora oggetto in molte parti del mondo.

 
8 marzo 2018. Giornata Internazionale della donna
 

Purtroppo, in questa giornata internazionale della donna, celebrativa e di riflessione, il pensiero non può che andare ancora una volta ai recenti fatti di cronaca che vedono protagoniste quali vittime le donne. L’informazione civile con la prevenzione di ogni forma di violenza sono gli strumenti quotidiani utili ad una crescita sociale paritetica poiché mettono al centro il valore dell’identità di ogni persona, la relazione tra uomini e donne, il rispetto di ogni differenza, dell'alterità dei bambini e delle bambine da parte degli adulti e dell'ambiente in cui crescono. Ognuno dovrebbe adoperarsi affinché la garanzia dei diritti della persona ispiri l'agire di tutti.

Oltre il genere, ognuno deve divenire protagonista nella prevenzione e nell’educazione culturale degli esseri umani per realizzare una società civile e la democrazia compiuta.

Il nostro pensiero è rivolto a tutte le donne protagoniste della vita sociale e che con il loro lavoro, impegno e successo contribuiscono quotidianamente al progredire dell’intera umanità e, soprattutto, a tutte coloro che sono state e sono vittime di un comportamento criminale che purtroppo non è solo imputabile ad individui ma anche a gruppi. Emblematico in tal senso è che, quasi sempre sui barconi che trasportano i migranti clandestini, le donne occupano gli ultimi posti vicino ai motori. Questa situazione porta quasi sempre a subire ustioni dovute al combustibile che si mescola sull’acqua e che schizza sui corpi.

Invitiamo ogni singola persona a riflettere, ad operare educando le generazioni future alla solidarietà, al rispetto verso gli altri, al sostegno di ogni donna e a lottare per le vere pari opportunità che non possono essere delegate ai soli regolamenti o interventi legislativi.

In Islanda, dallo scorso anno, la parità salariale tra uomini e donne è legge con tanto di ammenda per chi non la rispetta. In Italia la differenza si aggira intorno al 12,7 per cento nonostante le norme contro, vecchie ma inapplicate.

Gli stipendi dovrebbero essere uguali per tutti, senza farne questioni di genere. Anche il pieno riconoscimento del lavoro casalingo sarebbe un traguardo importante da raggiungere. Una vera conquista che, ad esempio, alle vittime di abusi da parte del compagno permetterebbe di smarcarsi, grazie all’indipendenza economica.

Un rapporto pubblicato nel 2015 dalla McKinsey (influente società internazionale di consulenza manageriale) dimostra che il superlavoro di tutte le casalinghe del mondo vale circa diecimila miliardi di dollari, una cifra quasi equivalente al Pil della Cina. Rinnoviamo il nostro impegno per l’affermazione dei diritti civili in ogni contesto di vita culturale, sociale, politica e lavorativa.

Le donne non cedano più alle strumentalizzazioni ma continuino il cammino per l’affermazione dei loro indiscussi talenti che aggiungono valori e bellezza al mondo diminuendone il degrado.

Il Vicesindaco

Maria Michela PINTO