24 Settembre. 76° Anniversario dell'Eccidio nazi-fascista e Giornata dello Statuto
Rionero in Vulture (PZ) | Auditorium Casa della Gioventù
24 settembre 2019 | ore 17:30
ore 9:30 Chiesa Madre - Santa Messa presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Ciro Fanelli
ore 10:30 Chiesa Madre - Avvio Corteo
ore 11:00 Sacrario Largo dell'Eccidio - Deposizione Corona
Interventi:
Luigi DI TORO - Sindaco di Rionero in Vulture
Rossella BRENNA - Presidente del Consiglio Comunale
Michele PINTO - Commissario Straordinario Combattenti e Reduci sez. di Rionero in Vulture
Teresa CAPPIELLO - ANPI sez. di Rionero in Vulture
ore 17:30 Auditorium Casa della Gioventù
Presentazione del libro e Mostra Fotografica
RIONERO, SETTEMBRE 1943
UNA STRAGE, NESSUN COLPEVOLE
di Giovanni Marino e Pasquale Libutti
Saluti:
Luigi DI TORO - Sindaco di Rionero in Vulture
Michele PINTO - Commissario Straordinario Combattenti e Reduci sez. di Rionero in Vulture
Alessandro FUNDONE - Presidente ANPI Provinciale di Potenza
Interventi:
Giovanni MARINO e Pasquale LIBUTTI - Autori del libro
Gianni CERCHIA - Storico Università degli Studi del Molise
Conclusioni:
Carmine CICALA - Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata
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Il 26 settembre 1943 le truppe canadesi liberano Rionero in Vulture, in Basilicata, mentre le truppe nazifasciste si ritirano più a nord.
I primi soldati che entrano nell'abitato scoprono un massacro di civili innocenti, avvenuto due giorni prima.
E' la prima volta che gli Alleatisono in grado di documentare un crimine di guerra in Europa: i resoconti e le immagini della strage saranno pubblicati in innumerevoli testate giornalistiche in Canada, Inghilterra, Stati Uniti.
Il processo sui fatti di sangue di Rionero del 1943sarà celebrato nel 1951, senza individuare alcun colpevole.
Il libro "Rionero, Settembre 1943. Una strage, nessun colpevole" ricostruisce gli eventi di Rionero, dove in due distinti episodi restano uccise 18 persone e altre perdono la vita per cause di guerra, o comunque rimaste oscure.
Altra documentazione riguarda eventi accaduti nella vicina Atella, dove due civili e un soldato tedesco muoiono in circostanze mai chiarite.
"In guerra la verità è la prima vittima" [Eschilo]