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Conferenza dei Sindaci dell'Ambito Territoriale "Vulture - Alto Bradano". Approvato un documento su IRCCS CROB

La Conferenza dei Sindaci dell’Ambito Territoriale n. 5 “Vulture - Alto Bradano”, riunitasi il 19.09.2019, ha trattato le criticità e le prospettive inerenti l’IRCCS - CROB di Basilicata.

Di seguito si riporta il documento approvato all’unanimità dai Sindaci.

 

 
Conferenza dei Sindaci dell'Ambito Territoriale "Vulture - Alto Bradano". Approvato un documento su IRCCS CROB
 

AMBITO SOCIALE TERRITORIALE N. 5

VULTURE – ALTO BRADANO

Comuni di Atella, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Lavello, Maschito, Melfi, Montemilone, Palazzo San Gervasio,

Pescopagano, Rapolla (comune capofila), Rapone, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo del Monte, San Fele e Venosa

 

I Sindaci dell’Ambito Territoriale n. 5 “Vulture – Alto Bradano” nell’assemblea del 19/09/2019 hanno approvato il presente documento da trasmettere al Ministro della Salute, al Presidente della Regione Basilicata, alla Giunta Regionale e ai Consiglieri Regionali di Basilicata.

Il CROB, Centro Regionale Oncologico di Basilicata, è stato riconosciuto IRCCS, Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico nella disciplina oncologica, con D.M. del 10 marzo 2008. Il riconoscimento è stato riconfermato dal Ministero della Salute nel 2013, 2015 e 2018.

L’acronimo di IRCCS sta ad indicare che il CROB non è un semplice ospedale ma una struttura di eccellenza che persegue finalità di ricerca nel campo biomedico ed in quello della organizzazione e gestione dei servizi sanitari.

Il requisito di IRCCS viene conquistato sul campo e necessita di continue verifiche; la prossima, da parte dell’apposita commissione ministeriale, è prevista nel 2020.

Gli allarmi lanciati da più parti circa l’eventuale pericolo che il CROB possa perdere il riconoscimento di struttura a carattere scientifico destano preoccupazioni per il futuro della struttura sanitaria e, di conseguenza, per le evidenti ripercussioni negative per l’intera Basilicata e non solo.

I requisiti che il Ministero ha previsto per conferma del riconoscimento degli IRCCS sono molto più stringenti rispetto al passato e difficili da raggiungere. Sono richiesti standard altamente qualitativi raggiungibili solo attraverso una attenta politica sanitaria regionale che, manifestando chiaramente le proprie intenzioni, definisca il ruolo della struttura, consenta investimenti e implementi del personale e delle attrezzature.

Il CROB è una risorsa che non si può e non si deve perdere.

Innanzi tutto perché è L’UNICO IRCCS DELLA BASILICATA ED È PUBBLICO

Il CROB, come tutti gli IRCCS, persegue finalità di ricerca clinica e traslazionale in campo biomedico, farmacologico e dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta specialità.  Attualmente, gli Istituti che hanno ottenuto tale riconoscimento scientifico sono in totale 51, di cui 21 pubblici e 30 privati. Il Ministero della Salute vigila sugli IRCCS per garantire che la ricerca da essi svolta sia finalizzata all’interesse pubblico con una diretta ricaduta sull'assistenza del malato, e gli IRCCS sono di supporto tecnico ed operativo agli altri organi del SSN per l'esercizio delle funzioni assistenziali al fine del perseguimento degli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale in materia di ricerca sanitaria e per la formazione del personale. Il CROB, quindi, rappresenta una risorsa per l’intero SSR nonché per il SSN ed un suo eventuale impoverimento rappresenterebbe una grave perdita ed andrebbe a detrimento dell’intera comunità regionale e non solo.

Il CROB È UN OSPEDALE PER ACUTI A ESCLUSIVO CARATTERE ONCOLOGICO

È un ospedale con 95 posti letto attualmente attivi di cui 72 ordinari e 23 di day hospital. I Dipartimenti Medico, Chirurgico e dei Servizi effettuano prestazioni chirurgiche e ambulatoriali. I ricoveri, inclusi ordinari e diurni, registrati nel 2018 sono stati superiori ai 5.000, le visite di specialistica ambulatoriale hanno superato i 42.000 accessi con più di 740.000 prestazioni erogate. Ha il coordinamento degli screening oncologici regionali.

IL CROB HA UN PATRIMONIO STRUTTURALE ED IMPIANTISTICO DI ENORME VALORE

È una struttura monoblocco con una superficie coperta disponibile di 32.000 mq. Attualmente ha investimenti in tecnologie per 844.000,0 euro e lavori di ristrutturazione in corso per 5.700.000,0.

IL CROB HA MATURATO UN PATRIMONIO DI COMPETENZE E PROFESSIONALITÀ UNICO NEL SSR

Nell’istituto lavorano 422 unità di cui 95 dirigenti medici, biologi, farmacisti e amministrativi e 325 infermieri, tecnici ed altro. Nella Direzione Scientifica sono presenti attualmente 34 ricercatori. È stato il primo centro ad erogare prestazioni di Radioterapia, rimane l’unico nel quale si effettuano prestazioni anche di ricovero di medicina nucleare. È il nodo della rete della terapia del dolore e la Regione Basilicata gli ha riconosciuto il coordinamento scientifico della Breast Unit (unità di trattamento del carcinoma della mammella). È titolare del Registro Tumori Regionale di cui pubblica i dati aggiornati. Ha ricevuto l’accreditamento come Clinical Cancer Center da parte di OECI, l’Organizzazione Europea degli Istituti sul Cancro. Quindi il CROB è certificato come centro oncologico di elevato standard internazionale.

IL CROB È UN’AZIENDA IN COSTANTE EQUILIBRIO FINANZIARIO CHE REGISTRA UTILI PER IL SSR.

Ha un bilancio sano ed in costante pareggio che fa registrare utili di esercizio pari a 1 milione nel 2017 e 200.000 euro nel 2018.

IL CROB È IN RETE CON ALTRI IRCCS

Il CROB ha aderito alla Rete AMORe (Alleanza Mediterranea Oncologica in Rete) con l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale della Campania e l’Istituto Tumori Giovanni Paolo II IRCCS di Bari. La rete è finalizzata ad una collaborazione sistematica ad un confronto ed uno scambio di competenze ed esperienze finalizzati al costante miglioramento della qualità della appropriatezza e della efficacia delle cure e dei servizi.

É membro di ACC, Alleanza contro il cancro, la Rete degli IRCCS oncologici che ha come obiettivo di portare al letto del paziente oncologico le migliori diagnosi e cure e di adottare le migliori pratiche cliniche sviluppate dai singoli IRCCS, per facilitare e velocizzare il trasferimento delle eccellenze con ricadute positive sulla salute dei pazienti

IL CROB HA UN DATO DI MOBILITÀ ATTIVA ALTO.

L’Istituto attrae utenza da altre Regioni e fa registrare un dato di mobilità attiva che nel 2018 si è attestato al 42%. Tanto è stato possibile perché viene riconosciuta anche fuori dai confini Regionali l’eccellenza nelle cure e nelle prestazioni che quotidianamente si erogano ma anche il garbo e l’attenzione verso il paziente.

COSA CHIEDIAMO ALLA POLITICA REGIONALE?

GLI INTERVENTI ESSENZIALI PER LA SOPRAVVIVENZA E IL RILANCIO DELL’IRCCS CROB.

Innanzi tutto la REALIZZAZIONE DELLA RETE ONCOLOGICA DI BASILICATA.

La realizzazione delle piene potenzialità del CROB deve passare attraverso la strutturazione della Rete Oncologica di Basilicata essenziale per accrescere la qualità assistenziale oncologica in Basilicata, garantendo un sistema integrato per la gestione e il coordinamento della ricerca oncologica, indispensabile per garantire la qualità dell’assistenza e contribuire al progresso medico-scientifico.

La Rete Oncologica di Basilicata deve prevedere l’affidamento al CROB del coordinamento di tutte le attività ad elevata qualificazione (in primis la breast unit e le chirurgie oncologiche) e l’affidamento allo stesso della organizzazione dell’oncologia sul territorio.

IL POTENZIAMENTO E LA CENTRALIZZAZIONE PRESSO IL CROB DELLE CHIRURGIE ONCOLOGICHE

L’esiguità della popolazione lucana (< 600.000 abitanti) non giustifica la duplicazione di molte delle attività essenziali per un’adeguata gestione delle patologie neoplastiche. Naturalmente, l’estensione della regione Basilicata e la sua particolare orografia possono giustificare, per alcune delle suddette attività, una deroga rispetto alle Linee guida ma non bisogna dimenticare che la maggior parte delle evidenze dimostrano una chiara correlazione tra il numero delle procedure (soprattutto di quelle chirurgiche) effettuate e la qualità dei risultati. Il potenziamento dell’attività chirurgica del CROB deve prevedere l’acquisizione del Robot da Vinci per la chirurgia mini-invasiva da implementare in tutti gli ambiti in cui la stessa è applicabile.

LA STABILIZZAZIONE E L’INCREMENTO DEL NUMERO DEI RICERCATORI

Per aumentare la produttività scientifica del CROB e metterlo in condizione di competere alla pari con gli altri IRCCS è necessario aumentare l’organico dei ricercatori. Attualmente i ricercatori presenti al CROB sono circa 30 contro una media nazionale degli IRCCS di 160.

LA CENTRALIZZAZIONE DELL’ANATOMIA PATOLOGICA E DEI TEST DI DIAGNOSTICA MOLECOLARE

La Rete oncologica di Basilicata deve prevedere la realizzazione e centralizzazione presso il CROB delle attività di anatomia patologica e di diagnostica molecolare avanzata, in particolare per la determinazione di biomarcatori predittori/prognostici di risposta ai trattamenti clinici. La centralizzazione di queste attività eviterebbe la ingiustificata duplicazione di strumentazioni e tecnologie dedicate in Regione e assicurerebbe la standardizzazione e la qualità che solo i grossi numeri possono garantire oltre a porre termine alla pratica, ancora in atto presso alcune strutture del SSR, di inviare fuori Regione i campioni biologici per analisi di questo tipo.

LA CENTRALIZZAZIONE DEGLI STUDI CLINICI

Per il rafforzamento della Rete oncologica di Basilicata e del ruolo del CROB è necessario centralizzare presso il CROB il coordinamento di tutti i progetti di ricerca clinica in ambito oncologico attivati all’interno della Rete.

IL POTENZIAMENTO DEL PARCO MACCHINE E NUOVI INVESTIMENTI VERSO LA ROBOTICA

Per permettere al CROB di svolgere al meglio il suo ruolo è indispensabile che vengano concessi nuovi finanziamenti per sostituire e potenziare le risorse strumentali meno all’avanguardia. Anche l’attività chirurgica dell’Istituto oggi potrebbe risultare meno attrattiva per l’assenza della robotica. L’IRCCS avanzerà una richiesta al competente Dipartimento Regionale di dotarsi di un Robot Da Vinci.

SOSTENERE LA REALIZZAZIONE DI OPERE INFRASTRUTTURALI

Per il potenziamento del CROB bisognerà garantire il completamento della palazzina dedicata al Day surgery, attualmente in costruzione, il potenziamento della Biobanca e la realizzazione di una Cell factory per l’implementazione delle terapie cellulari.

Per garantire, inoltre, agli utenti una agevole raggiungibilità occorre intervenire con decisione nel miglioramento e potenziamento delle vie di comunicazione. Una valida soluzione potrebbe essere realizzata col concorso di RFI, Regione e CROB stesso, istituendo un servizio veloce di City Train che copra la tratta Potenza – Melfi con fermate limitate a tre o quattro negli orari necessari.

Non chiediamo la luna nel pozzo, ma auspichiamo che sia la Regione  che il Ministero della Salute di concerto, siano in grado di adoperare scelte che puntino alla riconferma del carattere scientifico della struttura, oltre che potenziarla con investimenti ulteriori, tali da rendere l’IRCCS CROB  un punto di riferimento per i cittadini  che necessitano di cure particolari, in modo da garantire il diritto Costituzionale alla  salute ed alla cura  con una diretta assistenza del malato, quale fondamentale diritto dell’individuo.

L’Assemblea dei Sindaci chiede al Ministro della Salute, al Presidente della Regione e all’Assessore Regionale alla Salute e Politiche Sociali, un incontro per presentare una proposta sul futuro del CROB e, successivamente, una ipotesi di razionalizzazione del sistema sanitario complessivo dell’Area Vulture – Melfese – Alto Bradano.