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Morte di Piero Terracina, il cordoglio del Comune di Rionero in Vulture

La città di Rionero in Vulture esprime profondo cordoglio per la morte di Piero Terracina, nostro cittadino onorario dal 2013.

 
Morte di Piero Terracina, il cordoglio del Comune di Rionero in Vulture
 

Addio al testimone instancabile che ha raccontato l’orrore di Auschwitz ai giovani e di cui abbiamo potuto apprezzare doti di umanità e intelligenza. Deceduto a Roma a 91 anni, Piero Terracina è stato uno degli ultimi sopravvissuti al più grande campo di sterminio nazista.

"All'inferno ci sono stato, si chiama Auschwitz-Birkenau", aveva detto il 24 settembre 2013, giornata dello Statuto comunale, allorquando gli fu conferita la Cittadinanza Onoraria nel corso del Consiglio Comunale. "La Memoria - raccontò sul palco Terracina - è quel filo che lega il passato al presente e condiziona il futuro: ecco perché è necessario fare memoria del passato, perché quel passato non debba mai più ritornare".

Con queste parole esprimiamo vivo cordoglio e vicinanza alla famiglia e alla comunità ebraica, certi di continuare a tenere viva la fiaccola della memoria.

Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale

Di seguito il discorso tenuto da Piero Terracina in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria

Signor Sindaco,

Signor Presidente,

Signori Assessori e Consiglieri,

cittadini di Rionero,

l’onore che mi avete concesso chiamandomi a far parte della vostra comunità non solo mi onora ma mi emoziona e mi commuove. È il più bel dono che possa ricevere per la mia attività di testimone della grande tragedia che è stata la Shoah che mi colpì quando ero ancora un ragazzo con la deportazione all’inferno del lager di Auschwitz, da dove di tutta la mia famiglia composta di otto persone soltanto io riuscii ad uscirne vivo.

Quando il 3 maggio scorso sono venuto nella vostra scuola a raccontare ai giovani la mia storia, al termine del mio intervento tante ragazze e tanti ragazzi, e non solo loro, ancora commossi sono venuti ad abbracciarmi o a stringermi la mano, ho capito che era nato un rapporto non solo di solidarietà ma di vero affetto che oggi mi viene confermato con questo bellissimo atto del conferimento della cittadinanza onoraria.

Fu in occasione di quell’incontro che appresi che il 24 settembre 1943, di cui oggi ricorre il 70° anniversario, i nazifascisti già in fuga compirono qui a Rionero un efferato massacro assassinando 18 cittadini colpevoli soltanto di voler difendere i beni preziosi che erano i magazzini viveri. E non fu il solo massacro qui in Basilicata. 24 furono gli eroi di Matera e nella vicina Barletta, sempre in quei giorni, 11 vigili urbani e 1 civile, anch’essi senza nessuna colpa, vennero assassinati. E fu l’inizio delle innumerevoli stragi compiute dai nazifascisti in tutta Italia.

Oggi ricordiamo la strage avvenuta qui a Rionero, strage terribile soprattutto in proporzione al numero degli abitanti di questa Città.

L’importanza di questa giornata è quella di fare Memoria di questi fatti terribili. La Memoria è quel filo che unisce il passato al presente ed è proiettata nel futuro e lo condiziona. Soltanto se faremo Memoria del passato potremo sperare che questi fatti non si ripetano. Affidiamo, quindi, la nostra Memoria ai giovani affinché un giorno la trasmettano ai loro figli e così per le generazioni che verranno.

L’importanza della concessione della cittadinanza onoraria alla mia persona potrà essere un ulteriore mezzo per perpetuare la trasmissione della Memoria e proiettarla verso il futuro. Gli atti della concessione della cittadinanza onoraria resteranno negli archivi del Comune di Rionero e nel lontano futuro potrà esserci qualcuno che li leggerà, verrà così a conoscenza delle motivazioni e potrà avere il desiderio di approfondire l’argomento, e tramandare a sua volta quello che ho raccontato di cui sarà venuto così a conoscenza.

Grazie, grazie ancora cari concittadini. Per il tempo che mi rimane da vivere farò sempre quanto mi sarà possibile per essere degno dell’accoglienza tra voi di cui mi avete onorato.

Rionero in Vulture, 24 settembre 2013

Piero Terracina