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Rionero Città del Sollievo. Domenica 31 maggio ricorre la XIX edizione della Giornata del Sollievo

Promuovere le terapie del dolore e le cure palliative.

“Quello che importa sia durante la vita, sia di fronte alla morte, è non sentirsi abbandonati e soli” (Gigi Ghirotti)

 
Rionero Città del Sollievo. Domenica 31 maggio ricorre la XIX edizione della Giornata del Sollievo
 

Domenica 31 maggio ricorre la diciannovesima edizione della Giornata del Sollievo co-promossa dal Ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Fondazione Nazionale “Gigi Ghirotti”, intitolata quest’ultima al nome del giornalista de “La Stampa” di cui ricorrono quest’anno i cento anni della nascita. Morto nel 1974 per un linfoma di Hodgkin, Gigi Ghirotti è ricordato per l’esemplare impegno civile e morale che lo portarono a raccontare, cronista della sofferenza nella sofferenza, in due inchieste televisive andate in onda sulla RAI TV e in undici memorabili articoli, confluiti nel libro “Il lungo viaggio nel tunnel della malattia”.

La ricorrenza di quest'anno cade in un frangente temporale che vede il nostro paese impegnato a contrastare gli effetti di una pandemia che ha provocato decine di migliaia di morti e messo a durissima prova i servizi sanitari regionali, mettendo in luce la strenua opera di medici e operatori che hanno lavorato incessantemente nel salvare e curare vite umane. Soprattutto in questo “tempo sospeso” esprimiamo vicinanza e solidarietà alle persone malate, ai volontari, agli operatori sanitari e gratitudine a coloro che “colorano il sollievo” donando cura, speranza ed umanizzazione per alleviare le molteplici fragilità e bisogni di ammalati e famiglie.

Nel corso degli anni, considerando i bisogni concreti delle persone malate e sofferenti, l’obiettivo della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando quasi tutte le condizioni di malattia ed esistenziali, pur mantenendo un posto di rilievo la fase terminale della vita.

La Giornata del Sollievo assumerà, pertanto, un significato particolare, celebrandosi in un periodo che coincide con la fase di allentamento delle misure di contenimento dell’epidemia COVID-19, una fase di cauta ripresa delle attività sociali e produttive, seppure ancora con limiti e cautele. Comunque una fase in cui è possibile sperimentare il sollievo, anche se vissuto ancora "nella" emergenza o di promuovere e sostenere le premesse di un sollievo "dalla" emergenza.

Questo è già nello spirito della Giornata: guardare al sollievo come obiettivo senza mai abbassare la guardia sulle cure, terapie, interventi per raggiungerlo e quindi sperimentarlo, viverlo, mantenerlo e, come suggeriva Gigi Ghirotti, anche celebrarlo, sia che si tratti di un sollievo individuale: fisico, psico-emozionale, spirituale - come nelle malattie gravi o in fase avanzata; sia collettivo: sociale, culturale, civile - come nell’ emergenza epidemia di COVID-19.

L'evento fu istituito con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri il 24 maggio 2001, su proposta del prof. Umberto Veronesi, ministro pro tempore della Sanità, al quale la Fondazione suggerì l’idea. "Le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con gli organismi di volontariato nell'ultima domenica di maggio di ogni anno, designata "Giornata del sollievo", si impegnano, nelle rispettive competenze, a promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo più giovarsi di cure destinate alla guarigione.